EN ISO 14120 (2015) - Ripari

13.03.2016 11:07

Nel mese di dicembre 2015 è stata pubblicata la revisione della norma EN 953, con la rinumerazione prevista per le norme ISO, diventando quindi EN ISO 14120 – 2015 – Sicurezza del macchinario-Ripari –Requisiti generali per la progettazione e la costruzione di ripari fissi e mobili.

Tale revisione prenderà ufficialmente il posto della precedente il giorno 31 maggio 2016, come norma armonizzata ai sensi della Direttiva Macchine 2006/42/CE (si attende la sua pubblicazione nel prossimo elenco di norme armonizzate).

Le principali novità relative alla revisione della norma sono le seguenti:

  1. Allineamento delle definizioni con la norma EN ISO 12100,con aggiornamento di alcune figure
  2. Il capitolo 5 è stato aggiornato con i riferimenti alle norme EN ISO 13855 (Sicurezza del macchinario — Posizionamento dei mezzi di protezione in funzione delle velocità di avvicinamento di parti del corpo umano) ed EN ISO 14119 (Sicurezza del macchinario — Dispositivi di interblocco associati ai ripari — Principi di progettazione e di scelta)
  3. Sono stati modificati alcuni paragrafi relative alla rimozione dei ripari. In particolare:

§ 5.3.9 – allo scopo di prevenire una facile rimozione di un riparo fisso, vengono vietati, se i ripari fissi sono rivolti all’esterno delle zone segregate, I sistemi di fissaggio “rapidi”, quali ad esempio le viti con ¼ di giro;  inoltre questi sistemi di sgancio rapido NON devono essere usati in alternative alle funzioni di apertura dei ripari mobile dotati di sistemi di bloccaggio

§ 5.3.14 – per quanto riguarda I ripari con funzione di avviamento, le condizioni previste non sono più descritte nel testo, ma si rimanda a quanto già indicato nella EN ISO 12100

§ 5.4 – vengono ristretti i requisiti pertinenti alla resistenza dei ripari a impatto e proiezione regionevolmente prevedibili; in particolare si sottolinea che I ripari devono resistere alle forze statiche e dinamiche (pressione, impatto) in accordo alla valutazione dei rischi

Il rimando al § 5.1.3 permette di riferirsi ai due nuovi allegati informativi B e C, I quali stabiliscono le opzioni relative; in relazione ai rischi prevedibili di proiezione di parti dalla macchina, impatto dovuti a parti della macchina, e impatti derivanti dall’operatore, I ripari dovranno, per quanto praticabile, essere progettati e costruiti in modo da contenere e resistere a proiezioni e impatti.

Nel capitolo 6 Il testo della norma indica che l’applicazione degli allegati B e C relative ai test di resistenza dei ripari non è  in generale necessaria, salvo per alcune specifiche tipologie di norme, dove questo viene previsto (es. machine utensili).

4. Sono stati infine spostati alcuni paragrafi dalle condizioni supplementari – ex capitolo 7- al capitolo 5 riferito ai requisiti di progettazione e costruzione dei ripari:

§ 5.18 relativo alle possibilità di scalare i ripari, che deve essere inibita dal progetto degli stessi

§ 5.19 relativo ai sistemi di fissaggio imperdibili, da prevedere per i ripari da rimuovere quando previsto, tra cui le manutenzioni, ma non per i ripari da smontare per operazioni complesse (es. riparazioni di grande rilevanza). – paragrafo modificato

§ 5.21 relativo ai segnali di avvertenza, da prevedere nel caso di esposizione a rischi in caso di accesso all’interno di un’area protetta da un riparo fisso (es. radiazioni)

§ 5.22 relativo ai colori dei ripari (che non devono essere sgargianti per non impedire la visibilità), e il colore eventuale di parti pericolose all’interno della protezione (visibili maggiormente all’apertura del riparo) – paragrafo modificato

§ 5.23 relativo all’aspetto dei ripari, I quali non devono creare effetti psicologici e fisiologici negativi per le persone

  1. Il capitolo 6 è stato aggiornato per migliorare le prescrizioni relative alle combinazioni di ripari, e alla valutazione di questi in base alla presenza di più pericoli

§ 6.4.4.1 – è stato modificato il criterio di scelta tra ripari fissi e ripari mobili interbloccati, in quanto, nel caso di accesso richiesto durante le fasi di settaggio, manutenzione, ecc., la nuova norma indica in più di una volta alla settimana al posto di “più di una volta per turno di lavoro” il criterio di esempio da seguire per prevedere nel caso un riparo mobile

  1. E’ stato introdotto un capitolo nuovo, il n. 7, relative alle fasi di verifica e di validazione dei ripari, che deve avvenire con esami, ispezioni, test o calcoli. 
  2. Nel capitolo 8 l’aggiornamento svolto è relativo alle procedure di rimozione dei ripari (con uso di utensili e procedure di lavoro sicuro)
  3. Sono stati aggiunti due nuovi allegati informativi, relativi ai metodi di prova di resistenza dei ripari